Dopo le voci, la conferma: anche Genesis dichiara bancarotta

Genesis Global non è riuscita a risolvere i problemi di liquidità: versava in una grave situazione finanziara dopo il crollo di FTX.

Dopo le voci che si erano rincorse nei giorni scorsi, la notizia della richiesta di protezione fallimentare da parte della società di prestiti crypto Genesis è arrivata. La richiesta di fallimento in base all’ormai famoso “capitolo 11”, presentata giovedì notte presso un tribunale federale di Manhattan, segna l’ultima vittima dell’ondata di fallimenti che ha colpito il settore delle criptovalute dopo il crollo del mercato di marzo 2022 e la caduta di FTX.

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La società ha elencato oltre 100.000 creditori in una richiesta di fallimento “enorme”, con passività aggregate che vanno da 1,2 miliardi a 11 miliardi di dollari, secondo i documenti del fallimento.

Sono state presentate tre petizioni separate per le holding di Genesis. In una dichiarazione, la società ha precisato che le società erano coinvolte solo nell’attività di prestito crypto di Genesis. L’attività di derivati e trading spot della società continuerà senza intoppi, così come Genesis Global Trading.

Il CEO ad interim di Genesis, Derar Islim, ha dichiarato: “Siamo lieti di proseguire il nostro dialogo con DCG e i consulenti dei nostri creditori mentre cerchiamo di implementare un percorso per massimizzare il valore e offrire la migliore opportunità perché la nostra attività emerga ben posizionata per il futuro“.

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La richiesta di fallimento segue mesi di speculazioni sulla possibilità che Genesis richiedesse la protezione fallimentare e giunge pochi giorni dopo che la Securities and Exchange Commission ha intentato una causa contro Genesis e il suo ex partner, Gemini, per l’offerta e la vendita di titoli non registrati.

In una richiesta di fallimento presentata giovedì, Genesis ha elencato un prestito di 765,9 milioni di dollari da Gemini. Altre richieste di rilievo includevano un prestito di 78 milioni di dollari da Donut, una piattaforma decentralizzata ad alto rendimento, e un fondo VanEck, con un prestito di 53,1 milioni di dollari.

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