Arresto per chi non indossa la mascherina?

Con tutti i problemi che ci sono in Italia, adesso diventa un delinquente chi non indossa la mascherina.

Possiamo affermare che il ministro della salute sembra in preda ad una schizofrenia acuta paranoide…

MANETTE PER CHI NON INDOSSA LA MASCHERINA? L’ULTIMA TROVATA DI SPERANZA

Il ministro della Salute Roberto Speranza starebbe sondando il terreno per riportare in auge le misure anti-Covid in vista del prossimo autunno. Non si parla soltanto di quarte dosi di vaccino, ma anche della reintroduzione dell’obbligo di indossare mascherine, per altro ancora in vigore sui mezzi di trasporto. A quanto si apprende, sarebbe in arrivo l’ennesima circolare di Speranza. Il documento prevederebbe un accorciamento della quarantena obbligatoria in caso di positività al Sars-Cov-2, e una ulteriore stretta sulle mascherine. Chi verrà “beccato” senza mascherina nei luoghi in cui sarà prevista, va incontro a un’ammenda da 500 a 5000 euro, ma anche a possibili conseguenze penali. L’idea è quella fare rientrare l’inadempienza all’obbligo di mascherina tra i motivi passibili di arresto. A quanto si apprende, per i soggetti positivi.

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L’intenzione sarebbe inoltre quella di revocare l’isolamento per coloro che non hanno più sintomi da 48 ore e risultano negativi al tampone. Del resto, diversi Paesi europei, come Spagna e Regno Unito hanno già direttamente rimosso l’isolamento forzato per i positivi.

Mascherine: stesso copione anche in Germania

E anche la Germania procede sulla falsa riga dell’Italia. A metà luglio, il ministro della Giustizia Marco Buschmann ha annunciato che i tedeschi dovranno indossare la mascherina in autunno negli spazi al chiuso. Il ministro dei liberali dell’FDP ha fatto intendere che la misura perdurerà per tutto l’inverno. Un annuncio che viene fatto ancor prima di conoscere il quadro epidemiologico del Paese in quel momento, lasciando intuire come dietro all’imposizione dei dispositivi di protezione individuali si celi ben altro che la tutela della salute delle persone.

L’affaire mascherine: il business dei DPI

Proprio in Germania era infatti scoppiato lo scandalo dei milioni di mascherine acquistate dall’allora ministro della Salute Jens Spahn (CDU), senza la dovuta trasparenza. Con il cambio di Governo passato alla coalizione semaforo, a prender il posto di Spahn è stato Karl Lauterbach (SPD), calando un velo di omertà su una spesa di 6,4 miliardi di euro, mai chiarita del tutto.

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Una situazione analoga si è verificata anche in Italia, dove a finire nell’occhio del ciclone è stato l’ex Commissario straordinario in carica durante il Governo Conte II, Domenico Arcuri. Anche in questo caso erano spuntate incertezze sui flussi miliardari di fondi pubblici destinati alle mascherine, ritrovati poi in conti in paradisi fiscali come le isole Cayman. L’uscita di scena di Arcuri è stata seguita da un certo silenzio, mediatico e giudiziario, riguardo all’affaire mascherine.

Le mascherine servono?

Ma oltre al business della compravendita di mascherine, si celano grandi domande, rimaste tutt’ora senza risposta. Quanto incidono le mascherine sulla diffusione del virus? Indossare più volte mascherine destinate a uso singolo, può comportare problemi di salute? Stando a uno studio condotto a novembre del 2020 in Danimarca, non è stata riscontrata una “differenza significativa nei contagi tra chi ha indossato mascherine e chi no”.

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Conseguenze sull’apprendimento dei bambini

Un altro studio tedesco portato avanti dalla TU di Dortmund, ha invece messo in luce i gravi problemi di apprendimento del linguaggio nei più piccoli. La bocca perennemente coperta degli adulti potrebbe infatti essere indicatore dei problemi di apprendimento crescenti nei bambini. Questo quanto si deduce dalla comparazione dei dati prima e dopo lo scoppio della pandemia.

Funghi e batteri sulle mascherine

Il 18 luglio 2022, nella sezione Scientific Reports della rivista scientifica Nature è stato invece pubblicato uno studio giapponese che ha osservato la presenza di funghi e batteri sulle mascherine in commercio. Secondo un campione di 109 volontari osservato dai ricercatori, un utilizzo frequente della stessa mascherina, senza corrette procedure di igienizzazione, comporterebbe un incremento di colonie fungine. Il consiglio degli scienziati è quello di evitare l’utilizzo prolungato di mascherine nei soggetti immunocompromessi, in modo da impedire infezioni microbiche. Ma mentre la scienza prosegue il dibattitto sull’efficacia e le conseguenze delle mascherine, le amministrazioni tornano alla carica con le imposizioni. Se non ci si tappa la bocca, si rischierà il carcere?

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