“Come guadagnano sui nostri soldi”: guida alla truffa quotidiana delle banche

Un aumento di sei, sette volte degli interessi sui prestiti fatto registrare negli ultimi anni. Il che vuol dire, in sostanza, che le banche hanno utilizzato a proprio vantaggio l’aumento del costo del denaro, dando in cambio pochissimi benefici ai clienti che si presentavano al loro sportello. Scelta che ha pagato dal punto di vista del bilancio, con 15 miliardi di euro di utili registrati a livello di sistema e un margine di interesse che ha superato quello dei conti economici degli istituti. Ma che nel rapporto con gli italiani ha evidenziato molte criticità. Questa, in sintesi, l’analisi effettuata attraverso le pagine di Repubblica da Vittorio Puledda, che ha sottolineato come nelle scorse settimane sia stata addirittura la Banca d’Italia a chiedere trasparenza: con una lettera inviata agli altri istituti, ha ricordato che dopo la lunga stagione dei tassi di interesse zero o quasi ora “gli intermediari sono sollecitati a rivedere le condizioni in senso favorevole ai clienti”.

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Allo stesso tempo, Bankitalia ha chiesto alle banche di rivedere le modalità di comunicazione sul fronte dell’aumento dei costi “dovuto all’inflazione” con i propri clienti, ricordando come a questi ultimi spetti il diritto “di recedere dal contratto senza spese entro la data di entrata in vigore delle nuove condizioni”.

Sui conti correnti, nel frattempo, i fattori che si stanno registrando sono due: da un lato la crescita in misura omeopatica dei tassi e dall’altro l’aumento delle spese. Sempre secondo Bankitalia, le spese di gestione dei conti correnti nel corso del 2021 sono state pari a 94,7 euro, 3,8 in più rispetto all’anno precedente, con gli aumenti legati in buona parte alle spese fisse. Ai tassi irrisori sui conti correnti si va sommando, in questa fase, l’inflazione a due cifre che taglia il valore dei soldi lasciati bloccati dagli istituti.

banche profitti moltiplicati

La nuova stagione dei tassi alti ha finito per far crescere anche il “costo occulto” del non investire, come spiegato dal presidente di Aidexa Roberto Nicastro: “Durante la pandemia la gente ha riempito i conti correnti di liquidità, non potendo spendere, poi per inerzia spesso li ha lasciati lì. Del resto, fino a quando i tassi di interessi sono rimasti così bassi, le alternative erano poco interessanti. Ora, però, le cose sono diverse”.

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