Fisco: no al pignoramento diretto dei conti correnti

In base alla nuova proposta, i riscossori avranno accesso a strumenti informatici che consentiranno loro di comunicare direttamente con gli istituti di credito, anziché accedere direttamente ai conti dei debitori. Questo nuovo processo sarà facilitato attraverso software e richieste specifiche, anziché tramite un accesso diretto e automatizzato. Quindi niente pignoramento diretto da parte delle autorità, ma semplicemente una maggiore conoscenza delle risorse del consumatore.

Prima di questo cambiamento, i riscossori potevano accedere direttamente alle informazioni sui conti correnti dei debitori, senza coinvolgere gli istituti di credito, il che potenzialmente riduceva i tempi di riscossione. Tuttavia, la nuova proposta sembra introdurre un processo di verifica più filtrato, che richiede l’interazione telematica con le banche, consentendo comunque l’acquisizione delle informazioni necessarie per accelerare la riscossione coattiva. Questo processo sembra avere l’obiettivo di bilanciare l’efficienza della riscossione con la tutela della privacy dei contribuenti, poiché le modalità di accesso saranno definite in conformità con le disposizioni sulla privacy e con l’approvazione del Garante privacy.

Nei giorni scorsi erano filtrate notizie che andavano direttamente in direzione opposta, con le quali sembrava che il fisco avrebbe avuto il diritto di pignorare direttamente e immediatamente il conto corrente nel caso di mancato pagamento da parte del contribuente. Una situazione che aveva acceso delle vivaci risposte da parte di molti cittadini, anche perché sembrava andare in direzione opposta rispetto alle promesse di maggiore tutela da parte dei cittadini fatte dalla maggioranza in campagna elettorale. Ora questa nuova versione sembra riportare la calma, ma tutti i giornali avevano riportato la notizia precedente, per cui appare ovvia la sua origine ministeriale.