I procuratori sostengono che l’accusa di “insider trading” nel caso OpenSea sia accurata

I procuratori degli Stati Uniti si sono opposti alla richiesta dell’ex product manager di OpenSea, marketplace di token non fungibili, di rimuovere dalle accuse i riferimenti “all’insider trading”, affermando in una comunicazione depositata il 14 ottobre, che l’accusa descrive accuratamente i reati di cui è imputato Nathaniel Chastain. ​​​​​.

Secondo quanto riportato da Law360, la comunicazione rispondeva alla richiesta di Chastain di non fare più riferimento a quella accusa.

L’ex product manager è stato accusato di aver acquistato 45 NFT, attraverso portafogli anonimi, tra giugno e settembre 2021 e di averli venduti a scopo di lucro. Secondo l’accusa, avrebbe sfruttato la sua posizione in OpenSea al fine di scegliere o conoscere le collezioni da inserire nella homepage, le quali spesso vedevano aumentare il loro valore.

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Chastain ha dichiarato che l’uso di “insider trading” per descrivere le sue presunte azioni è “provocatorio” e non ha nulla a che fare con le accuse che deve affrontare, affermando che una giuria potrebbe essere influenzata da questo termine se il suo caso venisse portato in tribunale.

Aggiungendo inoltre che “l’insider trading” si applica solo alle securities e non agli NFT, affermazione formulata in agosto dal suo team legale, e che tale espressione è stata usata per attirare l’attenzione dei media e influenzare l’opinione della giuria su di lui.

I procuratori hanno risposto affermando che tale espressione “coglie accuratamente” le accuse mosse contro di lui e che il termine non è “così intrinsecamente provocatorio” da giustificare la “misura estrema” della rimozione del termine dalle accuse.

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Hanno anche criticato la sua affermazione secondo cui l’insider trading si applica solo alle securities, definendola un “errore legale” e una “comprensione indebitamente ristretta dell’espressione”, sostenendo che può essere usata per riferirsi a molteplici tipi di frode in cui qualcuno con conoscenze non pubbliche le usa per scambiare asset.

Prima delle accuse a Chastain, il termine “insider trading” non era mai stato usato in riferimento alle criptovalute o agli NFT.

A giugno, poco dopo l’imputazione di Chastain, Alma Angotti, ex avvocato della Securities and Exchange Commission (SEC) degli Stati Uniti, ha dichiarato che il caso potrebbe portare a etichettare gli NFT come securities in base al Test di Howey.

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Il Test di Howey viene utilizzato per determinare se una transazione è un “contratto di investimento”, il quale esiste quando c’è un “investimento di denaro in un’impresa comune con una ragionevole aspettativa di ottenere profitti dagli sforzi di altri”, secondo la SEC.

Fonte: cointelegraph

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