“La case degli italiani svalutate del 40%”: ecco quanto ci costa la rivoluzione Green voluta dall’Ue

108 miliardi di euro. Una cifra mostruosa che rappresenta il costo dell’ennesima rivoluzione “Green” che l’Unione Europea vuole imporre ai cittadini del Vecchio Continente, che saranno presto costretti a ristrutturare le proprie abitazioni per renderle meno inquinanti ed energivore. Il risultato? Secondo il Codacons, una vera e propria stangata. L’associazione ha simulato le spese che pioveranno presto sulla testa dei proprietari delle case, con risultati tutt’altro che rassicuranti: “Gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’Ue riguarderanno il cappotto termico, la sostituzione degli infissi, le nuove caldaie a condensazione e i pannelli solari – ha spiegato l’associazione attraverso le pagine della Stampa – Lavori che hanno costi molto diversificati a seconda della tipologia dei materiali scelti e dell’ubicazione territoriale degli edifici”.

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Conti alla mano, ecco che per esempio il cappotto termico avrà un costo medio compreso tra i 180 e i 400 euro al metro quadrato, mentre per gli infissi la spesa oscillerà in media da 10 a 15mila euro. “Per una nuova caldaia a condensazione, considerata una abitazione da 100 mq, la spesa va dai 3mila agli 8mila euro, il doppio se la caldaia è ibrida e con pompa di calore – ha aggiunto il Codacons – Per un impianto fotovoltaico da 3 kW la spesa da sostenere è di circa 7.500-10.500 euro, a seconda del tipo di pannelli fotovoltaici utilizzati”.

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Per il Codacons, “gli interventi di riqualificazione energetica previsti dall’Ue determinerebbero quindi un costo medio tra i 35mila e i 60mila euro ad abitazione, con una spesa per la collettività, considerando 1,8 milioni di edifici interessati dalla misura, tra i 63 e i 108 miliardi di euro. Questo senza contare le possibili speculazioni legate alla corsa alla ristrutturazioni, come già avvenuto per il Superbonus, con rincari dei listini per prezzi e tariffe di materiali, componentistica, installazioni, ditte specializzate ecc. che farebbero lievitare ulteriormente il conto per le famiglie”.

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Non bastasse, la direttiva Ue rischia di portare a svalutazioni fino al 40% del valore degli immobili che non saranno restaurati: “Sarà materialmente impossibile intervenire nei tempi stabiliti su 1,8 milioni di abitazioni interessate in via prioritaria dalla direttiva europea – ha spiegato il presidente di Sima Alessandro Miani – Questo perché mancano del tutto sia le materie prime, sia la forza lavoro necessaria per intervenire sugli edifici italiani”.

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