LA SVEZIA NON RACCOMANDA PIÙ I SIERI ANTI-COVID19 AI MINORI DI 18 ANNI: “BASSISSIMO RISCHIO DI MALATTIA GRAVE O MORTE”

È stata annunciata nelle scorse ore una delle prime misure adottate dal governo di centro destra eletto recentemente in Svezia: le autorità sanitarie non raccomandano più la vaccinazione anti-covid ai minori di 18 anni. L’agenzia per la salute pubblica lo ha annunciato dal suo portale: “il motivo è il bassissimo rischio di malattia grave e di morte per Covid19 nei bambini e nei giovani. La malattia per loro può essere considerata come un comune virus respiratorio”, è questa la spiegazione fornita dagli esperti scandinavi.

La nuova inidicazione arriva in un contesto, quello svedese, in cui le vaccinazioni ai minori di 12 anni non sono mai state raccomandate e a nessun adolescente tra i 12 e 18 anni è mai stata chiesta prova di inoculazione come condizione per esercitare sport, entrare in bar e ristoranti o usufruire dei mezzi di trasporto pubblico, a differenza di quanto accaduto in Italia.

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“L’incidenza della malattia per i bambini sotto i 12 anni è sempre stata bassa, fascia in cui non abbiamo mai vaccinato”, ha infatti dichiarato Sören Andersson, capo unità dell’Agenzia per la salute pubblica. La domanda che si pongono in questo momento le autorità sanitarie scandinave riguarda i giovani che dovessero richiedere comunque la vaccinazione pur in assenza di una raccomandazione. “E’ qualcosa su cui stiamo ragionando e che dovremo affrontare prima di novembre”, ha aggiunto Andresson sulla questione, dando ad intendere che nelle prossime settimane il governo svedese potrebbe arrivare alla proibizione delle vaccinazioni anti-Covid ai minori di 18 anni.

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Ben altro l’atteggiamento del ministero della Salute italiano, ancora sotto il controllo di Roberto Speranza, che nella circolare del 7 settembre, aggiornata poi il 23, recita: “si raccomanda prioritariamente l’utilizzo delle formulazioni di vaccini a m-Rna bivalenti” come prima dose di richiamo anche a partire dai 12 anni.

Per quanto riguarda gli orientamenti del futuro governo italiano, una possibile indicazione è arrivata dall’intervista rilasciata a Repubblica da Marcello Gemmato, responsabile sanità di Fratelli D’Italia: “I dati ci dicono che la mortalità per il Covid riguarda persone dai 65 anni in su. La strategia vaccinale dovrebbe mettere in sicurezza gli anziani e chi ha problemi di salute. Vaccinare i bambini di 6 anni non ha avuto senso”, ha dichiarato al quotidiano romano, aggiungendo in merito al green pass: “siamo contrari a questo certificato. Punto. Se si vuole verificare se una persona è infetta si fa un tampone antigenico e si capisce”.

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Quanto all’obbligo di inoculazione per i sanitari ha aggiunto che non sarà prorogato oltre la data attualmente prevista. Stando a queste indicazioni le migliaia di medici ancora sospesi dovranno aspettare fino a dicembre prima di tornare a prendersi cura dei propri pazienti.

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