La decisione
“La mobilità elettrica – ha spiegato il ministro dell’economia tedesco, Robert Habeck – è ormai passata al mercato di massa: l’obiettivo del milione di veicoli elettrici ed ibridi in circolazione sulle strade è stato raggiunto nel 2021”, e nel 2002 si è arrivati vicini ai 2 milioni. Quindi le auto elettriche stanno diventando sempre più popolari e “non avranno più bisogno di sussidi governativi nel prossimo futuro”, ha aggiunto Robert Habeck. Il rincaro dei prezzi e i costi più elevati per i veicoli elettrici sono sottolineati anche Reinhard Zirpel, presidente della VDA, l’Associazione tedesca dell’industria automobilistica. Tuttavia, la stessa VDA ha espresso preoccupazioni riguardo a queste proposte, sottolineando che potrebbero rendere la produzione di veicoli interna troppo costosa. “In tempi di aumento dei costi e degli oneri, la decisione di tagliare unilateralmente e in modo completo i finanziamenti è incomprensibile”, obietta il presidente Hildegard Mueller. “Tagliare gli incentivi è un passo nella direzione sbagliata”. Mueller, che ha parlato di “segnale devastante per i consumatori” e paventato un rallentamento della transizione verso la mobilità elettrica, ha anche espresso forti perplessità per la decisione di escludere le auto aziendali dal nuovo sistema di agevolazioni perché, a suo avviso, “è necessario sostenere un passaggio alla mobilità elettrica in tutte le flotte“.
Il rischio incendio
E torniamo, così, al punto di partenza: le batterie agli ioni di litio, comunemente utilizzate nelle auto elettriche, possono essere suscettibili di surriscaldamento e cortocircuiti, portando a incendi potenzialmente pericolosi. Magari non lo ammetterà mai però, nel prendere la decisione, l’esecutivo tedesco potrebbe aver tenuto conto di tale oggettiva pericolosità.
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