L’uccello che tiene il tempo come i musicisti

La capacità di tenere il tempo quando si canta o si suona una canzone non è una prerogativa esclusivamente umana: molti animali (soprattutto volatili) usano la musica per comunicare, e saper mantenere il giusto ritmo e la corretta alternanza tra suoni e pause è un talento utile per comporre canzoni che catturino l’attenzione. Finora, però, tutti i nostri studi sul senso del tempo degli uccelli sono avvenuti in laboratorio. Ora, grazie al lavoro di un team dell’università di Austin, in Texas, abbiamo potuto studiare per la prima volta le capacità ritmiche di un uccello direttamente sul campo: si tratta di uno scricciolo sudamericano che sa tenere il tempo quanto i musicisti professionisti. Lo studio è stato pubblicato su Animal Behaviour.

Il canto dello scricciolo. Microcerculus marginatus è il nome latino dell’uccello musicista: appartiene alla famiglia Troglodytidae, quella degli scriccioli, e vive nelle foreste tropicali del Centro e Sud America. Carlos Rodriguez-Saltos, primo autore dello studio, ha una lunga esperienza con questi animali.

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Quando era più giovane e viveva ancora in Ecuador, racconta, il suo professore di ecologia gli fece ascoltare i loro canti e apprezzarne la struttura: un’introduzione fatta di cinguettii molto forti, poi una pausa, un cinguettìo, un’altra pausa e così via. La particolarità è che queste pause crescono di durata a ogni ciclo: la prima dura una frazione di secondo, la seconda un po’ di più… nei canti più complessi si può arrivare a pause anche di dieci secondi. Una struttura regolare e perfetta per studiare la capacità dell’uccello di tenere il tempo: Rodriguez-Saltos e il suo team hanno quindi sistemato dei microfoni nella foresta e registrato i canti di 23 diversi scriccioli.

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Meglio di un professionista. Quello che hanno potuto constatare è che 10 uccelli su 23 (più del 40%) hanno tenuto il tempo alla perfezione, facendo crescere le pause di circa 0.5 secondi a ciclo e riuscendo a “tenerle” anche quando arrivavano ai 10 secondi di lunghezza (vale la pena notare che, in contesti laboratorio, gli stessi uccelli fanno fatica a reggere pause di più di 2 secondi).

In particolare, due di questi dieci si sono rivelati più precisi di quanto lo sono stati i musicisti professionisti che si sono cimentati con la stessa canzone: questi confronti sono stati possibili perché le registrazioni dei canti sono state messe a disposizione online per chiunque volesse confrontarsi con gli scriccioli. Ovviamente, non tutti gli esemplari studiati hanno mostrato lo stesso grado di precisione: quelli che hanno sbagliato a tenere il tempo, si legge nello studio, sono con ogni probabilità esemplari più giovani che stanno ancora imparando.

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Fonte: focus

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