Intanto i social network Facebook e LinkedIn hanno limitato la visibilità dei suoi post. “Il pubblico dovrebbe avere il diritto di sentire più pareri, in questo caso di scienziati che avevano e hanno visioni diverse sul Covid, altrimenti mancano delle conoscenze necessarie per poter decidere sulla propria salute”, ha sottolineato. Oltre alle parole durissime sui vaccini, Martin Kulldorff ha un parere contrario anche nei confronti del lockdown, imposto da diversi Paesi tra cui l’Italia. “All’inizio del 2020 ho guardato i dati di mortalità della Cina: riguardavano molte persone anziane, poche di mezza età e nessun giovane o bambino. Di qui l’evidente necessità di tenere le scuole aperte, per evitare i danni collaterali causati dalla loro chiusura. Serviva proteggere meglio la popolazione più anziana senza fare lockdown generalizzati, che hanno provocato l’insorgere di tumori, malattie cardiovascolari, diabete e problemi mentali”. Come dargli torto?
Martin Kulldorff: “Pandemia prova di regime”
Proprio per questo Martin Kulldorff cita la decisione della Svezia: “Dei quasi due milioni di bambini nella fascia 1-15 anni nessuno è morto di Covid, mentre gli insegnanti non sono stati più colpiti di altre categorie. È risultato il Paese con la minore mortalità in eccesso, a riprova che non chiudere era l’approccio giusto. Ora c’è più consapevolezza che i lockdown sono stati un disastro, ma per gli scienziati è ancora psicologicamente difficile ammettere l’errore”. Finita qui? Macché. La bordata finale – ripresa da LaVerità – è clamorosa. Parlando delle bugie intorno ai vaccini e ai loro effetti avversi, che come abbiamo più volte visto sono stati e continuano a essere nascosti e censurati, e dei lokdow, Kulldorff è netto: “La pandemia è stata una prova di regime. La scienza si è genuflessa alla politica”. E infine: “Chi chiederà scusa ai bambini per i danni che sono stati loro arrecati?”.
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