“Possibile un legame con il vaccino”. La scoperta choc dei ricercatori: un nuovo, preoccupante effetto collaterale

Tra gli effetti collaterali dei vaccini anti-Covid potrebbe esserci anche l’afasia, un disturbo del linguaggio che può compromettere la naturale capacità di esprimersi. A ipotizzarlo è uno studio pubblicato su PubMed a firma di Josef Finsterer e Maria Korn, secondo il quale il possibile rischio sarebbe legato soprattutto alla seconda dose del vaccino a mRna, dunque farmaci come il Comirnaty di Pfizer-BioNTech e Spikevax di Moderna. Gli autori hanno citato il caso di un uomo di 52 anni che avrebbe sviluppato, secondo quanto riportato, un’improvvisa difficoltà a leggere e afasia sette giorni dopo la seconda dose di uno dei vaccini ad mRna contro il coronavirus Sars-CoV-2. Il paziente aveva una storia pregressa di infarto miocardico, ipertensione, iperlipidemia e calcoli renali.

Una volta in ospedale, i medici avrebbero riscontrato pressione sanguigna leggermente alta. Dagli esami del sangue sarebbe poi emerso un livello piuttosto elevato di D-Dimero (un prodotto della degradazione dei coaguli, ovvero dei trombi, dell’organismo), prediabete e iperuricemia. Una risonanza magnetica dell’encefalo avrebbe infine rivelato una emorragia cerebrale al lobo temporale sinistro.

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Secondo i ricercatori l’afasia si sarebbe poi completamente risolta, con i livelli di pressione arteriosa tornati normali durante il periodo in ospedale. Nello studio, riportato anche dalla Gazzetta dello Sport, è stato evidenziato come “un legame tra l’emorragia cerebrale e la vaccinazione, sottolineano gli autori dello studio, resta ad ora una ipotesi ma non può essere definitivamente esclusa. In conclusione, una seconda dose di vaccino a mRna contro il Covid potrebbe essere seguito da un’emorragia cerebrale”.

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“Benché la fisiopatologia dell’emorragia cerebrale sia al momento ignota, una relazione di causa effetto con il vaccino non può essere esclusa” ha concluso lo studio. Per questo fattori di rischio per l’emorragia cerebrale “vanno monitorati nei pazienti che si sottopongono al vaccino contro il Sars-CoV-2”.

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