Questo non è fare HODL! Oltre il 50% degli indirizzi Bitcoin è ancora in attivo

Più della metà degli indirizzi Bitcoin (BTC) sono ancora in attivo, sollevando dubbi sulla gravità dell’attuale “bear market”.

I dati della società di analisi on-chain Glassnode confermano che, al 20 giugno, il 56,2% degli indirizzi vanta ancora un valore maggiore rispetto al momento dell’acquisizione delle loro monete.

La profittabilità non è all’altezza dei precedenti bottom di mercato

Malgrado BTC/USD sia sceso ai minimi di 19 mesi di 17.600$ durante il fine settimana, gli analisti sono preparati ad un ritracciamento fino all’84,5% dai massimi storici.

Quest’anno regna un senso di confusione, in quanto gli ultimi massimi non sono “abbastanza alti” rispetto ai top storici dei mercati rialzisti.

Il successivo drawdown ha quindi colto molti di sorpresa, nonostante non abbia finora eguagliato i precedenti bear market.

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I dati di Glassnode confermano tale ipotesi. I minimi di prezzo di BTC tendono a coincidere con meno della metà degli indirizzi in profitto e, pertanto, l’attuale tendenza al ribasso avrebbe ancora molta strada da percorrere per rientrare nei modelli storici.

A marzo 2020, ad esempio, gli indirizzi in attivo sono scesi al 41% e, prima di allora, anche il bear market del 2018 ha visto un crollo sotto la soglia del 50%.

Percentuale di indirizzi Bitcoin in attivo. Fonte: Glassnode

Il panico, tuttavia, potrebbe già insorgere. Come riportato da Cointelegraph, le realized loss sono in aumento tra gli hodler, troppo a disagio per poter continuare a custodire i propri fondi.

Il 13 giugno si sono registrate le più grandi perdite realizzate on-chain nella storia di BItcoin, raggiungendo i 4,76 miliardi di dollari in sole 24 ore.

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Grafico delle perdite realizzate su Bitcoin. Fonte: Glassnode

Il mercato si sta “avvicinando” al grande short

Relativamente alla quantità di vendite necessarie prima dell’inversione di mercato, Dylan LeClair, analista senior di UTXO Management, prevede una divisione tra trader retail e derivati.

In tempi passati – ha sostenuto questa settimana – i trader al dettaglio hanno venduto per primi e gli speculatori sono entrati in gioco per concludere il processo, shortando BTC artificiosamente a livelli bassi.

“Ci stiamo avvicinando”, riporta in un tweet accompagnato da un grafico che mostra l’aumento dei costi per gli shorter, mentre la price action è diminuita negli ultimi giorni.

Il minimo sarà stato raggiunto quando il mercato dei derivati avrà shortato $BTC fino a ridurlo in polvere, dopo che la maggior parte delle vendite spot ha avuto luogo.

Ci stiamo avvicinando…

LeClair ha aggiunto che probabilmente saranno necessarie altre liquidazioni nel settore della finanza decentralizzata (DeFi) prima di poter toccare un minimo definitivo.

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Le opinioni qui espresse sono esclusivamente dell’autore e non riflettono necessariamente quelle di Cointelegraph.com. Ogni investimento comporta dei rischi: dovresti condurre le tue ricerche prima di prendere una decisione.

Fonte: cointelegraph

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