A La Verità il dottor Petterle aveva raccontato (e lo avevamo ripreso anche noi qui su Il Paragone) che si continua a fare il tampone ai morti, che negli ultimi mesi “la metà dei decessi è per Sads, la sindrome della morte improvvisa dell’adulto”, che bisogna fare più esami post mortem e che è preoccupante l’alto numero di infarti del miocardio. E poi: Petterle ha riportato che nei corpi senza vita da lui esaminati sul posto di lavoro, spesso risulta quasi “scomparsa” la ghiandola pineale, forse coseguenza di scarsa produzione di ormoni e segnale di un deterioramento del sistema immunitario. Un deterioramento del sistema immunitario causato probabilmente dai vaccini anti Covid. Un fatto, questo, su cui si dovrebbe indagare accuratamente ma che viene puntualmente ignorato e censurato.
Dopo 30 anni di servizio, sospeso e senza stipendio
La colpa del medico Petterle con oltre 30 anni di servizio alle spalle? Aver parlato e aver mandato un messaggio chiaro: occorre indagare con più attenzione. E puntuale gli è stato notificato il provvedimento disciplinare: sarà sospeso fino al 31 maggio e rimarrà per due mesi senza stipendio. Appuriamo dunque che il ministro della Salute Orazio Schillaci non ha ancora posto fine alla persecuzione dei medici che fanno il loro lavoro da uomini liberi e con coscienza. E con spirito davvero scientifico. Ci si augura ora che il provvedimento contro il dottor Petterle venga immediatamente ritirato.
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