Un tribunale cinese annulla l’acquisto di un auto effettuato con criptovalute nel 2019

La scorsa settimana la Corte Distrettuale di Fengxian, a Shanghai, ha reso pubblico un caso giudiziario molto particolare: riguardava la vendita di un’automobile tramite criptovalute, avvenuta nel maggio del 2019. Al tempo l’acquirente, identificato con il nome di Huang, avrebbe firmato un contratto per l’acquisto di un’Audi AL6 al costo di 409.800 yuan cinesi (58.000€), pagando tuttavia con 1.281 token Unihash (UNIH). Secondo i termini del contratto, il venditore avrebbe dovuto consegnare l’automobile entro tre mesi dal pagamento.

Huang non ha tuttavia ricevuto l’automobile entro la data specificata nel contratto, e ha pertanto denunciato il venditore. Ha richiesto non soltanto la consegna del veicolo, ma anche il pagamento di un interesse pari allo 0,66% del valore dell’automobile per ogni giorno di ritardo.

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Il caso ha richiesto oltre tre anni, ma finalmente la scorsa settimana è stato raggiunto un verdetto. Dato che in Cina le criptovalute sono ufficialmente vietate, il tribunale ha affermato che gli asset digitali “non possono e non devono essere utilizzati come valuta:” in altre parole, l’uso di token digitali come UNIH in sostituzione al denaro fiat violava le normative vigenti, e pertanto il contratto non può essere considerato valido. All’acquirente non è stato concesso né il risarcimento dei danni, né la consegna dell’auto, né il rimborso dei suoi 1.281 UNIH.

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Non è chiaro come il venditore abbia accettato un tasso di conversione di 320 yuan per 1 UNIH: Unihash era infatti un token di pagamento digitale progettato per l’e-commerce, reso disponibile nel 2018 soltanto tramite una vendita privata. Poco dopo il lancio, si è scoperto che gli sviluppatori avevano mentito in merito ai risultati conseguiti dal token e dall’azienda, al fine di attirare un maggior numero di investitori.

Sembra che oggi il progetto sia stato del tutto abbandonato. Inoltre, l’azienda dietro l’UNIH non ha conseguito nessuno degli obiettivi presenti nel suo white paper originale. Uno di questi recitava: “Unihash apparirà su diversi exchange di criptovalute entro il quarto trimestre del 2019.

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Fonte: cointelegraph

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