ALBERTO BAGNAI SUGLI OBBLIGHI VACCINALI: “NON AVETE ASCOLTATO NOI, DOVRETE ASCOLTARE I TRIBUNALI”

Da Byoblu

Alberto Bagnai è intervenuto in Senato nel corso della discussione sulla conversione in legge del decreto del 24 marzo. Nel suo discorso il senatore ha illustrato le sempre più evidenti contraddizioni in cui è incorso il Governo, e in particolare il ministro Speranza, nell’imporre gli obblighi vaccinali.

Questo governo – ha esordito Bagnai – ha posto la fiducia in media ogni nove giorni, un dato che oggettivamente stride con l’ampiezza della maggioranza di cui gode e che manifesta nei fatti, se non nelle intenzioni, una sostanziale abolizione del dibattito. Per capirci, il problema non è tanto la fiducia che verrà posta qui al Senato, che è determinata dalle circostanze, il problema è la questione di fiducia posta alla Camera: dove, visto che ci sono stati dei tempi congrui per l’esame, ci si sarebbe aspettati maggior considerazione verso le proposte emendative parlamentari. Questa invece considerazione non c’è stata e ce ne dispiace, anche perché nel frattempo, l’impianto governativo del contrasto alla pandemia sta ricevendo pesanti censure. Censure che sarebbe stato possibile evitare se si fosse prestata maggiore attenzione alle proposte parlamentari, in particolare ad alcune di quelle delle Lega”.

Bagnai ha poi riepilogato alcuni emendamenti della Lega, ignorati dal Parlamento e in qualche modo corrispondenti alle diverse sentenze che nelle ultime settimane hanno contraddetto le norme sugli obblighi vaccinali, ad esempio quella del Tribunale di Padova, che il 28 aprile scorso ha riammesso al lavoro un OSS, oppure la pronuncia del Consiglio di Giustizia Amministrativa siciliano, che ha sottolineato i diversi punti di dubbia costituzionalità degli obblighi vaccinali, rinviando un caso al parere della Consulta. Bagnai ha anche citato le ‘opiniones amicus Curiae’ redatte dai medici Sanvenero, Frajese, Donzelli e Sarrevalle, inviate proprio ieri ai giudici della Corte Costituzionale.

“Io non capisco perché- ha proseguito Bagnai – si insista con provvedimenti che sembrano animati da una sterile volontà punitiva sottilmente isterica che, per quanto possa ammantarsi di ottime intenzioni, si sta rivelando ogni giorno più controproducente”.

L’affondo conclusivo è stato indirizzato al titolare del Ministero della Sanità:

“Abbiamo visto in altre latitudini la politica diventare oggetto di fiction e viceversa, ma per quanto la fantasia degli sceneggiatori sia fertile difficilmente uno di loro avrebbe potuto immaginare che un simile attacco al diritto del lavoro, un diritto saldamente iscritto nel primo articolo della Costituzione, sarebbe stato portato dal fondatore di ‘Articolo Uno’, tutto ciò è amaramente bellissimo, ma occorre che ci disponiamo a porgli fine”.

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Infine Bagnai si è soffermato sulla anomalia di una magistratura che sta di fatto supplendo all’indirizzo politico del Governo:

“Non avete voluto ascoltare noi, non potrete non ascoltare i tribunali. E non lo dico con compiacimento, lo dico con amarezza. Mi sembra quanto mai inopportuno offrire alla magistratura una simile occasione di esercitare una supplenza nella funzione di indirizzo politico, emendando decreti palesemente lesivi di diritti costituzionalmente garantiti.

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