CARO BOLLETTE: ANTITRUST SANZIONA 4 SOCIETÀ ENERGETICHE

Modificavano unilateralmente i contratti per la fornitura di energia e ora dovranno ripristinare i prezzi originariamente stabiliti. L’Antitrust ha emesso dei provvedimenti cautelari nei confronti delle società di energia elettrica IrenIberdrolaE.ON e Dolomiti dopo un’istruttoria avviata lo scorso 19 ottobre che si è concretizzata con le misure decise dall’Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato. Le quattro società dovranno adesso ripristinare i prezzi applicati in origine ai propri clienti, comunicandolo all’Autorità entro cinque giorni.

La vicenda era cominciata nove giorni fa, quando l’Antitrust aveva avviato i procedimenti istruttori verso le società fornitrici di energia elettrica e gas naturale sul mercato libero. L’obiettivo era la verifica di modifiche illegittime del prezzo di fornitura e anche di indebite risoluzioni contrattuali applicate ai consumatori che in questi mesi stanno subendo un salasso, con le bollette e i costi schizzati alle stelle per la crisi energetica e la speculazione che gira intorno.

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Le modifiche ormai sono illegittime per via di un divieto, messo nero su bianco da un decreto legge del 9 agosto 2022 e poi convertito definitivamente in legge lo scorso 21 settembre. La norma prevede la sospensione, fino al 30 aprile 2023, delle clausole contrattuali che consentono alle società di modificare il prezzo di fornitura. Di conseguenza, in caso di modifiche tariffarie unilaterali, avvenute dopo l’entrata in vigore del decreto, queste possono considerarsi illegittime.

È il caso delle quattro società punite dall’Antitrust, che hanno deciso unilateralmente la modifica dei prezzi di energia elettrica. In particolare, Iberdrola e E.ON hanno imposto agli utenti un nuovo contratto a condizioni economiche più onerose e fin da adesso dovranno applicare le originarie condizioni di offerta ai propri clienti, oltre a consentire di ritornare in fornitura alle originarie condizioni.

Anche Dolomiti e Iren hanno disapplicato il decreto dello scorso agosto e dovranno entrambe sospendere le modifiche imposte ai clienti, in quanto illegittime, tornando dunque alle tariffe precedenti al 10 agosto. E dovranno applicarle fino al 30 aprile 2023, come stabilito dalla legge.

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Nove giorni dopo dall’istruttoria, dunque, l’Autorità ha effettivamente rilevato l’esistenza di una pratica scorretta da parte delle società che, sottolinea sempre l’Antitrust, non hanno peraltro giustificato la propria azione in modo adeguato né, tanto meno, ritenuto di modificarla. Di conseguenza, l’Autorità ha deciso di emettere i provvedimenti cautelari.

Già una settimana fa, era andata a buon fine un’altra istruttoria avviata nei confronti di Optima Italia, sempre per pratiche commerciali scorrette e informazioni ingannevoli o poco trasparenti riguardo la fornitura di energia e gas verso i consumatori. La multa comminata era stata di circa 1,3 milioni di euro, poi ridotta per la collaborazione di Optima. Collaborazione che finora non sembra esserci stata da parte delle quattro società entrate nel mirino.

Ma non sembra essere finita qua l’operazione di trasparenza nell’ambito del caro bollette. Sempre l’Antitrust è in attesa delle informazioni richieste ad altre 25 imprese energetiche (tra queste, le note A2A, Acea, Edison e Sorgenia) in merito alle condotte post 10 agosto e a eventuali variazioni delle condizioni economiche di offerta.

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Come è evidente, le imprese energetiche che operano sul mercato sono tantissime e spesso fanno il bello e il cattivo tempo. La liberalizzazione del mercato, iniziata nel 1999 con definitiva conclusione prevista per il 2024, avrebbe dovuto garantire delle migliori condizioni al consumatore ma, invece, questo caso dimostra come le società molte volte approfittino di mille cavilli burocratici e della buona fede del cliente.

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