“In caso di influenza pandemica dichiarata da parte dell’Oms, le aziende dovrebbero aggiornare i loro vaccini per contrastare il ceppo virale alla base dell’eventuale pandemia”, ha aggiunto il portavoce della Commissione europea senza specificare gli eventuali rischi per l’uomo. Ma questo è un dettaglio di poco conto, lo abbiamo visto con il Covid, i cui vaccini stanno ancora mietendo vittime con i loro effetti avversi a lungo termine e con una “inspiegabile” scia di malori e morti improvvise da un anno e mezzo a questa parte. Intanto, riporta l’agenzia Reuters, alcuni dei principali produttori mondiali di vaccini antinfluenzali hanno garantito di essere pronti a fabbricare in pochi mesi centinaia di milioni di vaccini per l’influenza aviaria per gli esseri umani se un nuovo ceppo influenzale dovesse mai adattarsi all’uomo. Anche su questo non avevamo dubbi: il business Covid ha fatto scuola.
Tra le aziende produttrici c’è di nuovo Moderna
Intanto di questo allarme aviaria si sa solo che la patologia sta uccidendo i leoni marini in Perù, con minacce nel settore degli allevamenti di pollame in diverse zone del pianeta. Elementi che hanno ovviamente portato la Commissione europea come prima cosa a chiudere due contratti per garantire agli Stati membri la fornitura di vaccini “qualora la situazione dovesse degenerare”. Siamo certi che sono già pronti i nuovi piani per la vaccinazione di massa con annessi lockdown, Green pass e mascherine. Tra le aziende produttrici di vaccini, oltre a Gsk e Seqirus, spicca anche Moderna. Di nuovo Moderna. Scalda i motori, però, anche Sanofi.
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