“La pandemia allunga la vita al governo”. Le chat choc del capo di gabinetto di Speranza: cosa scriveva

In queste ore stanno rimbalzando da una parte all’altra alcune conversazioni emerse dall’inchiesta di Bergamo di Goffredo Zaccardi, potente capo di gabinetto di Speranza quando era ministro della Salute. Professionista di lunghissimo corso, un uomo di primo piano del ministero, uno che ha passato la vita nelle stanze del potere e che sa come vanno le cose in quegli ambienti. Le sue parole sono a dir poco sconcertanti. E il primo pensiero che ci fanno venire in mente è: avevamo ragione noi. Avevamo ragione noi quando denunciavamo la deriva che stava prendendo il Paese sotto la guida Conte-Speranza. Avevamo ragione noi quando denunciavamo che la gestione della pandemia, e le scelte messe in campo dal governo, era più di natura politica che scientifica. E ora ci sono le parole di Zaccardi a confermarlo. In una chat con Luca Monteferrante, capo dell’ufficio legislativo del ministero della Salute, scriveva: “La pandemia allunga la vita al governo“. Ma non è tutto. (Continua a leggere dopo la foto)
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A marzo del 2020, quando eravamo nel pieno del delirio sanitario, Zaccardi manda un messaggio a Domenico Arcuri, nominato supercommissario all’emergenza Covid da Conte, per informarlo che la gestione ministeriale era “debole“. Non proprio un complimento a Speranza. Ma col senno di poi possiamo dire che ce ne siamo resi conto subito anche noi. E nelle ore in cui si discuteva delle prime misure restrittive da adottare in Lombardia, sempre chattando con Luca Monteferrante, dal capo di gabinetto di Speranza arrivano altre bordate per il suo ministro che sembra non voler seguire i suoi consigli, e cioè di non farsi schiacciare da Conte e dalla protezione civile: “Se non lo capisce la sua figura si scioglierà”.

Il capo di gabinetto di Speranza poi spiega ancora al collega qual è la situazione a livello politico: “Conte vuole arrivare a fine anno con dichiarazioni e dpcm per colpire Salvini, non altro. Stanno ingigantendo o almeno sfruttando la cosa per biechi motivi politici, ora capisci perché sto in disparte? Non sono d’accordo sulla linea e temo ne trarrò le conseguenze se non mi segue ma è troppo preso dalla comunicazione e dalle relazioni“. E anche questo lo avevamo capito. Cosa pensava Zaccardi in quel momento? Che Conte stesse usando la pandemia per restare al potere, e colpire il suo ex alleato. Poi Zaccardi dice una cosa pesantissima: “Una buona prevenzione per i più deboli e un rafforzamento delle strutture avrebbero evitato al Paese un disastro di cui non capiscono la portata”.


Zaccardi: “Ragioni politiche non scientifiche”

Ribadisce infine Zaccardi, in modo netto: “Credo che la spinta venga più da ragioni politiche che sanitarie. Non mi piace”. In quei giorni del 2020, intanto, noi assistevamo impotenti alle decisioni di Conte e Speranza: chiudevano il Paese gettandolo in una spirale da cui non ci siamo ancora ripresi e per cui stiamo ancora pagando a caro prezzo. Da un punto di vista sanitario, economico e soprattutto sociale. E perché? Lo conferma in quei messaggi il capo di gabinetto di Speranza: ragioni politiche e non sanitarie. I messaggi di Zaccardi sono finiti anche al centro dell’ultima puntata di “Fuori dal coro“: Mario Giordano ha così voluto farli sentire a tutti. Perché è giusto che gli italiani sappiano. Avevamo ragione noi. E vedrete quante altre verità verranno fuori ora, mentre all’epoca venivamo tacciati di essere complottisti e divulgatori di fake news.

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