L’auto a forma di cuneo, la Bizzarrini Manta

Un’automobile totalmente innovativa per gli anni 60. Forse troppo futuristica per l’epoca, ma sicuramente un capolavoro di ingegneria.

    Storia del design: il primo cuneo - Automobilismo

  • La prima auto della Italdesign è subito un capolavoro: la Manta disegnata da Giugiaro sulla base della Bizzarrini P538 S Di Federico Signorelli Nel 1966, Giotto Bizzarrini ha appena terminato la costruzione del terzo esemplare della P538 S con cui pensa avrà successo nelle corse.

    È una Barchetta a due posti con carrozzeria in vetroresina sopra il telaio a traliccio, trazione Posteriore, 5.3 di cilindrata, V8 (il motore è della Corvette) da 400 CV (serie C2) in posizione posteriore centrale. Con la n. 003, Bizzarrini partecipa alla 24 Ore di Le Mans ma dopo due ore di gara si rompe il radiatore e la macchina deve ritirarsi.

    Rientrata in Italia, la P538 S partecipa ad una sola gara in salita dove è quarta assoluta. Nel 1967 il nuovo regolamento favorisce le Sport con cilindrata 5 litri e almeno 25 esemplari prodotti per l’omologazione. Bizzarrini non ha forza economica per modificare l’auto da corsa perciò la converte in stradale per venderla, senza successo.

    Tuttavia il destino gli dà una mano. Il giovane ma già affermato designer Giorgetto Giugiaro nel 1967 si mette in proprio: per presentare al meglio il suo studio di progettazione, vuole proporre al Salone di Torino del 1968 un prototipo capace di stupire. Pensa ad un’auto sportiva, innovativa ma realizzabile.

    E trova proprio nella P538 S telaio n°003 la soluzione: nasce così, in appena 40 giorni, la Bizzarrini Manta, la prima automobile della Italdesign. Perché è importante? La vettura è di un colore verde/azzurro acido volutamente sgargiante, con filetti arancioni e abitacolo a tre posti.

    I motivi della sua importanza nella storia sono però ben altri. Oltre al fatto di essere la prima Italdesign, una delle più longeve realtà del design automobilistico, che ha tracciato linee sempre innovative ma possibili, unendo per “statuto” forma e funzione senza il prevalere dell’uno sull’altro; l’auto è anche uno dei primi timidi tentativi di far emergere l’importanza della sicurezza in auto, proponendo il piantone dello sterzo “collassabile”.

    Ma, soprattutto, con la Manta c’è il primo esempio di forma continua e di tipo monovolume in uso su un’auto sportiva, che anticipa le tendenze degli anni ’70 influenzando l’estetica di molte auto future (specie quelle con motore posteriore centrale).

    Il collegamento continuo tra il cofano e il tetto permette di disegnare un parabrezza inclinato di appena 15°, tanto da imporre l’uso di una “veneziana” immediatamente sotto il parabrezza, celata dalla carrozzeria e manovrabile dall’interno, che permetta al guidatore di aumentare la visibilità nella guida in città.

    L’abitacolo è molto spazioso grazie alla generosa larghezza (1.850 mm) della vettura. La coda tronca figlia di ragionamenti aerodinamici già sperimentati le dona un profilo cuneiforme, altra idea fissa degli anni a venire; la generale suggestione formale le varrà il nome di Manta, in riferimento al maestoso e aerodinamico animale marino.

    L’auto sarà omaggiata dallo stesso Giugiaro nel 2008 con la concept-car Quaranta, come gli anni dell’azienda. La Manta esiste ancora, e fa bella mostra di se in giro per i Saloni ed i Concorsi d’Eleganza di tutto il mondo, portatrice visionaria di idee ancora sorprendenti. piantone collassabile.

    Tanti sono i segni distintivi e le soluzioni innovative della Bizzarrini Manta: la linea a cuneo, certamente (che crea un vero e proprio filone di automobili di serie e prototipi di stile); ma anche il posto di guida centrale con appunto piantone del volante collassabile.

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