“Un livello mai toccato in precedenza”. Ecco la paurosa eredità che Draghi lascia all’Italia

Certa stampa italiana ha tentato di dipingere il governo Draghi, fin dal suo insediamento, come la panacea destinata a guarire il Paese da ogni male, in un susseguirsi di osanna e celebrazioni. Ora che l’ex presidente della Bce ha lasciato Palazzo Chigi, viene però da chiedersi quale eredità abbia lasciato il suo esecutivo ai successori. La risposta, numeri alla mano, non è certo delle migliori. Come riassunto da Libero Quotidiano, infatti, Draghi “ci ha lasciato in dote il più grande macigno di tasse mai visto nel nostro Paese. La pressione fiscale in Italia ha raggiunto il 43,8% nel 2022, un livello mai toccato in precedenza. Lo segnala l’Ufficio studi della Cgia secondo il quale il record storico raggiunto quest’anno, comunque, non è riconducibile a un aumento della tassazione su famiglie e imprese, ma dall’interazione di tre aspetti congiunturali distinti”.

Leggi anche  Fulvio Grimaldi: “Siamo riusciti a rallentare i progetti del Grande Reset”

“Il primo da un forte aumento dell’inflazione – si legge nell’analisi – che ha fatto salire le imposte indirette; il secondo dal miglioramento economico e occupazionale avvenuto nella prima parte dell’anno, che ha favorito la crescita delle imposte dirette e il terzo dall’introduzione nel biennio 2020-2021 di molte proroghe e sospensioni dei versamenti tributari, agevolazioni che sono state cancellate per il 2022”.

“Oltre a queste tre specificità, prosegue l’Ufficio studi della Cgia, va anche considerato che a partire da marzo di quest’anno le famiglie italiane percepiscono l’assegno unico, misura che ha sostituito le ‘vecchie’ detrazioni per i figli a carico. Questa novità (a parità di condizioni) ha delle evidenti implicazioni sul calcolo della pressione fiscale. Se le detrazioni riducevano l’Irpef da versare al fisco, la loro abolizione ha incrementato il gettito fiscale complessivo annuo di circa 8,2 miliardi di euro. In termini assoluti, inoltre, si sesegnala che secondo i dati resi noti nei giorni scorsi dal ministero dell’Economia e delle Finanze (gennaio-settembre 2022), le entrate erariali, rispetto allo stesso periodo del 2021, sono cresciute di 37 miliardi di euro: di cui 5,5 miliardi di Irpef, 8,9 miliardi di Ires e 17,8 miliardi di IVA”.

Leggi anche  “Il Pd vuole nascondere la verità sui vaccini”. La denuncia: “Cosa c’è in quella proposta di legge”

“L’Italia è anche il Paese dove pagare le tasse è anche più difficile, in particolar modo per le aziende. La burocrazia fiscale, infatti, ha dimensioni impressionanti. Non solo. Paghiamo molto ma in cambio riceviamo poco. Certo, anche la nostra pubblica amministrazione presenta in alcuni settori dei picchi di eccellenza non riscontrabili altrove. Mediamente, però, la qualità e la quantità dei servizi resi ai cittadini e alle imprese è molto inferiore alla media europea”.

Content retrieved from: https://www.ilparagone.it/attualita/un-livello-mai-toccato-in-precedenza-ecco-la-paurosa-eredita-che-draghi-lascia-allitalia/.

Leggi anche  Sospensione del pass vaccinale francese

UNISCITI AI NOSTRI SOCIAL PER RIMANERE AGGIORNATO

Sostieni D TUTTO E D+
/ 5
Grazie per aver votato!