Il documento risale al 15 gennaio 2021, quando la campagna vaccinale è appena partita e ci sono già diversi guariti che segnalano eventi avversi in seguito alla vaccinazione obbligatoria. Infatti l’Aifa nei suoi documenti interni scrive che “l’argomento è rilevante“. Tanti medici e tanti scienziati non allineati alla narrazione a senso unico, sottolineavano infatti che i guariti non avrebbero dovuto vaccinarsi. E hanno pagato caro le loro prese di posizione sulla base di chiare evidenze scientifiche. In pubblico, però, l’Aifa continua a tacere, anche se sui loro documenti interni sanno benissimo cosa sta succedendo. “Stanno arrivando anche a me molte richieste di parere su queste questioni, e aumenteranno quando i vaccinati riferiranno varie reazioni di vario tipo e grado quando si presenteranno per la seconda dose”.
“Sicuramente il fatto di aver avuto la malattia deve entrare nella valutazione rischio/beneficio”. Quindi all’Aifa, secondo questi documenti interni sui vaccini, sanno già che gli effetti avversi aumenteranno. Sanno che bisognerebbe considerare il rischio/beneficio della valutazione. Ma non dicono nulla. Perché? A settembre 2022 proprio “Fuori dal coro” chiese a Giovanni Rezza, direttore generale del ministero della Salute, per chiedere spiegazioni sui vaccini ai guariti. E lui rispose: “Ormai ci sono delle novità, per cui questo è un punto sotto revisione”. Ma come novità? Se lo sapevano già da gennaio 2021 come stavano le cose?! Perché allora hanno mentito? Perché hanno obbligato i guariti a vaccinarsi sottoponendoli a questi rischi?
Marianna Canè poi mostra un documento del 15 marzo 2021. In Europa era stato appena sospeso il vaccino Astrazeneca. L’Aifa avvia un’indagine e scrive: “Alla luce di quanto sopra riportato, appare evidente un eccesso di mortalità cardiovascolare per il vaccino Astrazeneca (a prescindere dai singoli lotti)”. Partono altre indagini, si sentono i pareri di altri esperti, poi interviene Nicola Magrini, l’allora direttore generale dell’Aifa, fedelissimo dell’ex ministro della Salute Speranza: “Mi sembra tutto molto, anzi troppa enfasi a eventi non correlati. Sono solo queste le possibilità? Così si uccide questo vaccino”. La preoccupazione del direttore generale dell’Aifa è quella di non uccidere il vaccino, eppure in quei giorni Astrazeneca veniva sospeso in Europa perché uccideva persone per “un eccesso di mortalità cardiovascolare”.
Aifa e i documenti interni: così hanno taciuto la verità
Dati che potevano persino essere sottostimati, come scrive la stessa Aifa nella bozza del quarto rapporto generale sulla sicurezza dei vaccini: “Il limite di tale valutazione ricade nella possibile sottosegnalazione di casi ad esito fatale”. Peccato che questa frase venga cancellata e mai pubblicata, come specificato nella nota a margine: “Ho provato a riformulare, ma sarei dell’idea di togliere”. E infatti nel rapporto pubblicato quella frase non c’è. Insomma, si cancellano i dati, non si considerano effetti avversi sui guariti, si preferisce mettere a tacere verità scomode come i decessi sottostimati. Ma perché tutto questo? Il dubbio viene: in questi anni di campagna vaccinale qual è stata la cosa più importante? Salvare le persone o salvare i vaccini?
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