Mezze verità sui prezzi dei generi di prima necessità

Le alte cariche politiche sono al lavoro per mettere al riparo sotto un grande ombrello i generi di prima necessità, a partire da pane, pasta, olio, zucchero, e già, perché l’inflazione si è abbattuta come una pioggia torrenziale sui portafogli degli italiani.

Il paniere di beni a prezzi calmierati

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha un obiettivo ben preciso: definire un paniere di beni a prezzi calmierati, sottoscrivendo un accordo con la grande distribuzione.

Razionalmente non mi spiego per quale motivo, all’ascolto in TV di siffatta notizia, ha prontamente fatto capolino alla mia mente l’arcinota canzone di Mina: “Parole, parole, parole, soltanto parole…”.

Emergenza Covid19

Invece, dall’inconscio, riaffiora un déjà vu, un provvedimento governativo facsimile a quello di prossima attuazione, e che poi di fatto non ha portato a nulla, mi riferisco al periodo pandemico da Covid19, anche in quell’occasione si parlava di calmierare i prezzi, in particolare di mascherine e disinfettanti.

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L’ignobile sciacallaggio

Ma poi, di fatto, ogni esercente applicava il prezzo che più gli faceva comodo. E questo perché si fanno le leggi, ma rimane un optional il controllo della loro applicazione e la conseguente sanzione per chi delinque.

Lievitazione dei prezzi

Chi, come me, è delegato in famiglia alla spesa quotidiana, ahimè, constata che i prezzi lievitano e ancora lievitano, anzi, ci si deve sorbire pure la beffa dello sconto.

Aumento dei prezzi di verdura e frutta

Il prezzo scontato, in realtà, è esattamente pari a quello pagato prima dell’aumento dell’inflazione. Qualche mattina fa ho notato un eccessivo aumento dei prezzi di verdura e frutta, in particolare del cavolo di Bruxelles, una confezione contenente solo 1pezzo di questi gustosi ortaggi, coltivati per lo più nell’Europa del Nord, sono arrivata a pagarla 4 euro e 60 centesimi.

Prezzi visibili ai clienti

E già qui ci sarebbe da dire molto, i prezzi devono essere ben visibili ai clienti. Avrei potuto lasciarla, ma ormai…era andata.

Ognuno applica il prezzo che vuole

La spiacevole scoperta è stata che, ancora una volta, ognuno applica il prezzo che vuole: 1,99, 1,80.

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Le mezze verità

Che cosa incide realmente sullo sconsiderato aumento dei prezzi? Quasi, quasi ho l’impressione che manchi qualche tassello, come quelle mezze verità propinate al “popolino” per dare una mano di colore e nascondere la magagna.

Soluzione possibile

Ben vengano le leggi, gli accordi siglati con i grandi distributori, ma che vi siano i controlli; senza il controllo e le sanzioni per chi non rispetta la legge non si va da nessuna parte, sarebbe come un cane che si morde la coda.

Il paniere di beni a prezzi calmierati

Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha un obiettivo ben preciso: definire un paniere di beni a prezzi calmierati, sottoscrivendo un accordo con la grande distribuzione.

Razionalmente non mi spiego per quale motivo all’ascolto in TV di siffatta notizia ha prontamente fatto capolino alla mia mente l’arcinota canzone di Mina: “Parole, parole, parole, soltanto parole…”.

Emergenza Covid19

Invece, dall’inconscio, riaffiora un déjà vu, un provvedimento governativo facsimile a quello di prossima attuazione, e che poi di fatto non ha portato a nulla, mi riferisco al periodo pandemico da Covid19, anche in quell’occasione si parlava di calmierare i prezzi, in particolare di mascherine e disinfettanti.

L’ignobile sciacallaggio

Ma poi, di fatto, ogni esercente applicava il prezzo che più gli faceva comodo. E questo perché si fanno le leggi, ma rimane un optional il controllo della loro applicazione e la conseguente sanzione per chi delinque.

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Lievitazione dei prezzi

Chi, come me, è delegato in famiglia alla spesa quotidiana, ahimè, constata che i prezzi lievitano e ancora lievitano, anzi, ci si deve sorbire pure la beffa dello sconto.

Aumento dei prezzi di verdura e frutta

Il prezzo scontato, in realtà, è esattamente pari a quello pagato prima dell’aumento dell’inflazione. Qualche mattina fa ho notato un eccessivo aumento dei prezzi di verdura e frutta, in particolare del cavolo di Bruxelles, una confezione contenente solo 1pezzo di questi gustosi ortaggi, coltivati per lo più nell’Europa del Nord, sono arrivata a pagarla 4 euro e 60 centesimi.

Prezzi visibili ai clienti

E già qui ci sarebbe da dire molto, i prezzi devono essere ben visibili ai clienti. Avrei potuto lasciarla, ma ormai…era andata.

Ognuno applica il prezzo che vuole

La spiacevole scoperta è stata che, ancora una volta, ognuno applica il prezzo che vuole: 1,99, 1,80.

Le mezze verità

Che cosa incide realmente sullo sconsiderato aumento dei prezzi? Quasi, quasi ho l’impressione che manchi qualche tassello, come quelle mezze verità propinate al “popolino” per dare una mano di colore e nascondere la magagna.

Soluzione possibile

Ben vengano le leggi, gli accordi siglati con i grandi distributori, ma che vi siano i controlli senza il controllo e le sanzioni per chi non rispetta la legge non si va da nessuna parte, sarebbe come un cane che si morde la coda.

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