Come la scienza viene distorta per fare terrorismo mediatico

La legge di conservazione della massa

La legge di conservazione della massa, derivata dal Postulato di Lavoisier ci dice che in natura – o nell’Universo, se così vogliamo intendere – “nulla si crea, nulla si distrugge, ma tutto si trasforma”, insegnandoci una regola fondamentale che governa, appunto, l’intero Universo, e cioè che noi possiamo ingegnarci quanto ci pare appiccando incendi, utilizzando bombe che distruggono case, palazzi e perfino città intere, come nel caso di Nagasaki ed Hiroshima, ma tutto quello che siamo in grado di fare è semplicemente di trasformare la materia che andiamo ad utilizzare.

Infatti, se prima un bosco era costituito da alberi, piante, erba ed altri componenti, dopo che ci è passato il fuoco, la stessa materia che c’era prima si sarà trasformata in cenere, calore, fumo, ed altri composti “atomici” che, ad occhio nudo, non si vedono, ma ci sono, e compendiano quanto è stato distrutto.

Giornalisti e divulgatori “pseudoscientifici”

Questa lunga premessa solo per far ben comprendere il passaggio successivo che riguarda, fondamentalmente, quanto stanno facendo la maggior parte dei “giornalisti” e divulgatori “pseudoscientifici”, che dir si voglia, nelle loro trasmissioni di “approfondimento” che, regolarmente, vanno in onda sulle reti nazionali, ammantate di auree più o meno buoniste, ecologiste e quant’altro.

Proprio ieri sera ho avuto occasione di capitare su un programma condotto da Alberto Angela, che, con il suo fare molto suadente e tranquillo – ottimo attore, direi – cerca di far passare dei messaggi che, se letti nelle giuste chiavi, ci fanno capire di quanto in basso la nostra (dis) informazione sia caduta e delle centinaia di balle che continuano a raccontarci con quell’aria da professorini, che ben si addice al ruolo che gli è stato cucito addosso.

L’acqua come bene prezioso

Devo dire che mi sono bastate un paio di frasi dette dal suddetto Angela per capire l’antifona e cambiare immediatamente canale, in quanto, sentendo associare l’aggettivo “preziosa” alla parola “acqua”, ho immediatamente compreso dove sarebbe andata a finire la trasmissione del nostro “eroe”.

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Oltre alle infinite strilla di allarme che, quotidianamente, siamo costretti ad ascoltare via televisione o sui social media a proposito dell’emergenza climatica, della scelleratezza di noi umani nel, pervicacemente, tentare di distruggere “madre natura” o di quello che saremo costretti a fare per tentare di rimediare al danno fatto, mi tocca continuare a sentire dei perfetti ignoranti che ci vogliono raccontare che l’acqua debba essere equiparata ad un bene prezioso di scarsissima reperibilità, simile in tutto e per tutto ad un metallo prezioso, tanto è vero che la chiamano, ormai, “l’oro blu”.

Il ciclo del sistema metereologico terrestre

Probabilmente, anche un bambino delle medie resterebbe molto stupito, confrontando ciò che studia a quanto, poi, a casa, sente dire dalla televisione o attraverso i discorsi dei suoi simili, ormai obnubilati dalla propaganda martellante di questi subdoli personaggi alla Alberto Angela & c., sapendo, in fin dei conti, che i 4/5 del nostro magnifico pianeta sono interamente occupati dall’acqua (con molta probabilità anche di più se si considerano i fiumi, i laghi ed ogni superficie di acqua sparsa sui continenti) e che tale acqua, anche se per la maggior parte salata, fa parte dello splendido e perfetto ciclo denominato “sistema metereologico terrestre” e che, in definitiva, non se ne potrà mai e poi mai perdere nemmeno una goccia.

Se, ad esempio – come alcune nazioni stanno studiando di fare – andassimo a prelevare un paio di Iceberg staccatisi dal Polo Nord e li portassimo a latitudini più basse, in prossimità delle nostre coste, avremo a disposizione dell’acqua di una purezza non riscontrabile, probabilmente, da nessun’altra parte sulla faccia della terra, in quanto tale acqua, con estrema probabilità, è vecchia di qualche milione di anni e si è conservata grazie ai meccanismi del nostro sistema climatico, di cui ho accennato sopra.

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L’errata gestione delle risorse

Quindi, come si può ben capire, il pericolo non deriva da quello che possiamo o non possiamo “distruggere”, ma, più specificatamente, è causato dall’errata gestione delle risorse da parte nostra e, in special modo, è dovuto alla sostanziale imbecillita’ di chi, senza averne le specifiche capacità, ci governa e guida i vari enti preposti all’utilizzo delle risorse in modo assolutamente inappropriato, rifugiandosi dietro a false giustificazioni quando si accorgono che il loro lavoro non porta assolutamente a nulla.

La situazione nel Medio Oriente

Come è assolutamente ovvio, questa situazione, per fortuna, non è identica in tutto il mondo, in quanto ci sono nazioni con a capo delle menti veramente brillanti, che riescono ad applicare la logica al loro lavoro e, di conseguenza, ottengono dei risultati veramente ammirabili.

Ne ho già accennato in un altro articolo, ma quasi in tutto il Medio Oriente – Arabia Saudita, Emirati Arabi, Quatar, Bharein ed altri – vista la penuria di acqua “dolce” sul proprio suolo, si è cercato di sfruttare l’acqua marina costruendo dei desalinizzatori di proporzioni gigantesche, che forniscono tutta l’acqua di cui il paese necessita e riuscendo, per di più, a costruire dei giardini immensi che fanno invidia a qualsiasi altro parco esistente in giro per il mondo.

E, per di più, uno dei maggiori desalinizzatori, esistente proprio a Dubai, è stato costruito da una ditta Italiana – Fisia Italimpianti – e produce la bellezza di oltre 600 mila metri cubi di acqua dolce al giorno, che viene utilizzata sia per berla che per tutto ciò che si può fare con l’acqua e questo, devo malauguratamente ammetterlo, è molto amareggiante, rasentando il ridicolo.

Ma come??

Abbiamo la tecnologia, i cervelli e la capacità imprenditoriale per fare ciò che vogliamo, risolvendo qualsiasi problema ci si presenti davanti – gentilmente concessoci da “madre natura” – e poi non solo lo andiamo ad esportare, ma ci guardiamo bene dall’utilizzarlo per noi stessi al fine di risolvere gli annosi problemi dovuti alla siccità di cui soffriamo da sempre ed evitare, quindi, le centinaia di miliardi che annualmente gettiamo nel cesso, e poi ci lamentiamo attraverso la suadente voce dei vari Angela?

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Tutto questo avviene per caso?

A questo punto, verrebbe da chiedersi se tutto questo viene fatto di proposito o se, semplicemente, è frutto dell’errata scelta dei vari conduttori televisivi che, con estrema probabilità, vengono “selezionati” non tanto per le loro indubbie qualità “cerebrali” ma, più canonicamente, per “appoggi” o “spinte” di vario genere, senza, per altro, avere il benché minimo titolo per dire e fare ciò che dicono e fanno.

E lo stesso discorso, purtroppo, è speculare anche nel campo della politica, poiché in tale settore, per la maggior parte dei suoi “addetti”, è composto da gente che nella vita normale non ha le capacità di fare impresa per proprio conto e, così, guadagnarsi il pane, per cui ripiegano sulla politica, abbagliati dal miraggio del facile guadagno e del presunto potere che avrebbero, una volta insediati nelle varie istituzioni.

E i danni che vengono prodotti da questo “esercito” di nullafacenti, li paghiamo noi tutti.

Per ultimo, ma non meno disastroso, viene il settore della comunicazione o informazione, che ospita, come abbiamo visto poco sopra, personaggi alquanto dubbi che si interessano molto marginalmente di studiare a fondo gli argomenti trattati al fine di fornire una corretta informazione e, in sostanza, pensano solo ed esclusivamente ad andare dietro, come pecore, al “trend” del momento che, naturalmente, gli viene cortesemente “indicato” dai piani superiori, non rendendosi conto della devastazione culturale che, in questo modo, fanno, rendendosi complici di piani e disegni studiati in altre sedi e da altre persone che perseguono sicuramente degli obiettivi ben precisi.

Ma questo è un altro discorso.

Conclusioni

In conclusione, o in qualche modo – onestamente, mi trovo io stesso in difficoltà ad indicarne uno – si ribalta fin dalle fondamenta questo “sistema”, ormai incancrenito, o realmente le strade percorribili per uscire da questa nera voragine nella quale hanno fatto precipitare il nostro bel Paese, sono molto poche e del tutto effimere.

E la speranza di poter vivere in un “mondo migliore” si ridurranno sempre di più, anno dopo anno.

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